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Ippocrate
Contraria contraribus curentur
. Similia similibus curentur

venerdì

Engystol per Allergia e Influenza: composizione , indicazioni,modalità d'uso,peculiarità



 

Engystol è un farmaco che presenta delle caratteristiche peculiari che lo rendono differente da tutti gli altri composti della farmacologia omotossicologica , è il farmaco che ha un azione rivitalizzante, stimola il ciclo di krebs, riattiva le difese dell'organismo. Contiene solo rimedi unitari dell'omeopatia classica anche se questi sono in accordo di potenza; a differenza dei veri hommacord, però, Engystol presenta solo diluizioni basse e medie dei suoi principi attivi con azione funzionale e organica.
La composizione delle compresse e delle fiale è la medesima  : Vincetoxicum Hirundinaria  in D6,D10,D30
e Sulfur in D4  e D10
Vincetoxicum Hirundinaria:
Famiglia: Asclepiadaceae
Sinonimi: Vincetoxicum officinale Moench, Cynanchum vincetoxicum
Nomi volgari: vincetossico
Azione immunostimolante sull'interferone gamma, azione sui vasi e sul simpatico per incrementare le difese aspecifiche dell'organismo. Azione sui virus .
Sulfur (Zolfo colloidale:)


Stimola la funzione del ciclo di Krebs è un principio attivo fondamentale nello stimolo metabolico e nello stimolo delle difese dell'organismo , potente azione centrifuga ,tropismo cutaneo. E' uno dei principali policresti dell'omeopatia , proprio dei soggetti sulfurici . All'interno di Engystol la sua azione è di stimolo della respirazione cellulare per coadiuvare le cellule ad eliminare gli agenti infettivi.
L'Engystol è un'unità terapeutica che serve a stimolare il sistema Th1 responsabile della risposta a Virus, Batteri intracellulari... Modulando il sistema Th2 , Engystol è terapia di fondo nella gestione della patologia allergica.
 Indicazioni
Attivazione delle difese dell'organismo nell'influenza , nelle malattie virali e nelle febbri di origine ignota,febbricole criptogenetiche,astenia terapia di fondo nelle allergie.
In associazione a Coenzyme comp ha una buona azione anti anoressizzante e si utilizza con successo nella gestione del recupero dopo una malattia.In alcuni casi, proprio per la suaazione di stimolo metabolico, se usato nella gestione della febbre può portare un lieve aumento della stessa per 3-5 ore con una susseguente fase di guarigione compensatoria.
Bibliografia :
Introduzione all'omeopatia, Dujani
Rimedi minerali e chimici - Tomo primo,Hodiamont;


Dizionario Di Farmacologia Omeopatica Clinica, Clarke - Tomo I, tomo II,Tomo III

Rimedi dal Regno Vegetale e Animale - Tomo Secondo

mercoledì

Homèogène 46


Homèogène 46 è formato da
- Datura stramonium 3 DH;dh sta per decimale hannemaniana la 3 è una diluizione abbastanza bassa, c'è una alta quantità di molecole
LA Datura stramonium o Stramonio o erba del diavolo si usa, in omeopatia, a basse diluizioni, come in questo caso, per la sua azione calmante, sedativa ed antispasmodica Datura stramonium
Rimedio ad azione su:
Sistema nervoso
• Mucose
Sintomi nervosi:
• Violenza, delirio, convulsioni,
terrori notturni
Sintomi mucosi:
• Spasmi laringei
• Pertosse violenta, crisi asmatiche
l bambino per cui è indicato il rimedio, manifesterà in
particolare:
• Violenza, estrema agitazione
• Rapidi cambiamenti d'umore
• la persona Datura parla molto, tende a scappare
cosi come
- Hyoscyamus niger 3 DH; che è anch'esso un calmante si usa ad azione prevalente sul sistema
nervoso e sulle mucose.
L’elemento caratteristico dal punto di vista
mentale è la grande eccitazione ed
agitazione su un fondo di debolezza e
stanchezza
- Passiflora incarnata 3 DH; azione calmante,
Attività principali: sedativa, antispasmodica
Impiego terapeutico: turbe del sonno, ansia
- Ballota foetida 3 DH;La Ballota Fetida (nera, detta anche Marrubio nero) ha proprieta’ spasmolitiche
particolarmente utili nel soggetto eretistico con tendenza alla spasmofilia che presenti ansia, turbe
del sonno. Comportamenti spesso paradossali e contraddittori
- Nux moschata 4 CH;Forte sonnolenza che si alterna ad ilarità ed eccitazione mentale.
Nausea che si accentua con il movimento accompagnata da sonnolenza.
Stato confusionale, perdita di memoria.
Allucinazione visive, sensazione di sdoppiamento.
Cefalea e mal di testa accompagnate dalla sensazione di avere la testa pesante.
Sbalzi d'umore.
il campo di utilizzo di homeogene d6 è pertanto, soprattutto
stress e ansia, sbalzi d'umore, iperattività, spasmofilia...

Armonia e Postura,postura e movimento, Sicilia - ginnastica posturale

Si parla spesso di postura e delle cause di un cattivo bilanciamento del nostro corpo. 
E' bene cominciare precisando cos'è di fatto la postura.
La postura è "l'atteggiamento" che il nostro corpo assume nello spazio (ambiente).
Quando si parla di una scorretta postura o, più precisamente, di alterazione della postura, si intende la perdita di un corretto assetto-equilibrio che è alla base di una ottimale condizione psico-fisica, poiché le alterazioni posturali possono portare al verificarsi di problematiche spesso sottovalutate o demandate a patologie che poco o nulla hanno a che fare con esse. Molte cefalee, piuttosto che cervicalgie sono, per esempio, causate da una alterazione posturale, così come alcune lombalgie o disturbi in generale del rachide (colonna) vertebrale.
La vita moderna ha portato sicuramente molti vantaggi ma, inversamente proporzionali alla migliore qualità di vita; sono in aumento i disturbi e le alterazioni della postura, basti pensare a come ci si tuffa sul comodo divano che sicuramente non ci permette di mantenere una corretta posizione, o alle tante ore spese davanti al computer, sia per lavoro che per hobby. 
L'utilizzo del computer , è una della cause più importanti, oggi,di profonde alterazioni del nostro assetto (e quindi a carico della struttura muscolo-scheletrica), poiché la concentrazione che riversiamo sul monitor, intenti a studiare, giocare o lavorare, richiede un notevole impegno e un altrettanto alto dispendio di energia tale che il nostro cervello, fatto proprio per risparmiare energia, imporrà al resto del corpo di "rilassarsi" e di assumere una posizione comoda e quindi non esattamente corretta. Sono effettivamente diverse le cause,di un'alterato equilibrio biometrico posturale; molti lavori costringono il soggetto a mantenere per diverse ore al giorno una posizione dannose al corretto equilibrio per l'apparato muscolo-scheletrico.
Per rimediare alle alterazioni della postura è bene anzitutto eseguire un test posturale, al fine di avere un chiaro quadro dei carichi e degli squilibri venutisi a creare,spesso mascherati  da fenomeni di compensazione che sono causa di una postura alterate e che a loro volta provocano problemi di varia tipologia, come ad esempio dismetrie degli arti inferiori, atteggiamenti scoliotici, ipo-iper lordosi cervicale/lombare e ipo-iper cifosi toracica. Questi sono alcuni esempi, in realtà molte sono le conseguenze negative correlate ad una cattiva postura che coinvolgono anche diverse patologie organiche. Una volta effettuato il test posturale e quindi aver individuato il tipo di lavoro da effettuare, si procederà a delle sedute di ginnastica posturale.

Attenzione!!! 
La ginnastica posturale NON PUÒ E NON DEVE essere effettuata in gruppo come spesso si fa' nelle palestre, bensì con incontri singoli o al massimo di due persone, questo perché ogni soggetto è diverso da un altro e quindi non ha senso effettuare sedute posturali di gruppo, è infatti impensabile che il soggetto X, che presenta una dismetria degli arti inferiori e che dovrà effettuare determinati esercizi, possa fare le stesse cose del soggetto Y affetto da iperlordosi lombare con ipotrofismo dei muscoli della spalla destra.


Cercate sempre un esperto del settore, evitando i "professionisti" fai da te.


Articolo originale di
per informazioni:
Luca Mangione
luca_man1977@virgilio.it
Cell. 3332378560

Arnica comp (Traumeel) : principi attivi e indicazioni

Arnica compositum heel:


Arnica montana: Stimola la guarigione delle ferite e dei connettivi in generale( fratture, lussazioni..)contusioni,nevragie, effetto antalgico, azione inotropa positiva sul cuore( aumento della sua forza)
Calendula: modula il processo infiammatorio, analgesico, favorisce il tessuto di granulazione e la cura delle ferite.
Hamamelis virginiana: stimola il tono delle pareti venose, varici,, analgesico, ulcera, emorroidi,
Millefolium : azione sulle emorraggie
Atropa Belladonna: modulazione fase vasale dell'infiammazione, gestione infiammazione localizzata
Aconitum: fase neurogena dell'infiammazione, fasi di infiammazione generalizzata,analgesico ed emostatico attraverso aumento tono capillare


Mercurius solubilis Hannemani:Trattamento e modulazione delle suppurazioni, azione su ascessi ed edemi
Hepar sulfuris carbonicum: Azione antisettica, tendenza alle suppurazioni,ascessi tonsillari e linfaici, dolore come punture di spilli,
Chamomilla: potente azione antalgica,antiinfiammatorio, stimolo delle granulazioni,guarigione ferite difficili, antiinfiammatorio, ulcerazioni
Symphytum: accelera la formazione del callo osseo e modula lo stato infiammatorio dei tessuti di derivazione mesenchimale( tendini, legamenti) , contusioni

Bellis perennis:lussazioni, contusioni, edemi,processi essudativi
Echinacea Angustifolia: azione antisettica, modulazione della fase vasale dell'infiammazione, infiammmazioni localizzate.
Echinacea purpurea:Stimolo fibroblasti,attivazione macrofagi, dendrociti,monociti.
Hypericum: Azione cicatrizzante sui tessuti nervosi e sulla cute, emostatico,lesioni cerebrali.


L'Arnica compositum (Traumeel) si utilizza in tutte le patologie infiammatorie , nelle patologie infiammatorie di origine muscolo-tendo-scheletriche, nelle lesioni, nelle ferite, gengiviti...
Ha effetto anche sulle otiti, stimola il tessuto di granulazione, azione antiinfiammatoria, antisettica, antivirale; aumento tono dei vasi, stimolazione della respirazione cellulare; azione analgesica, emostatica,rigenerante, antiflogistica,antiessudativa .
Esistono differenti forme farmaceutiche: gocce, compresse , fiale e pomata.
In particolare la pomata di Arnica comp(Traumeel) puo essere usata per bendaggi occlusivi con azione antiinfiammatoria, antiedemigena e analgesica.
In questo link troverete diversi libri sulla gestione del dolore




Gocce:100 G CONT.:
ARNICA D2 5 G;CALENDULA D2 5 G;HAMAMELIS D2 5G;MILLEFOLIUM D3 5 G;BELLADONNA D4 25 G;ACONITUM D3 10 G;MERCURIUS SOLUBILIS HANEMANNI D8 10 G;HEPAR SULFURIS D8 10 G;CHAMOMILLA D3 8 G;SYMPHYTUM D8 8 G;BELLIS PERENNIS D2 2 G;ECHINACEA D2 2G;ECHINACEA PURPUREA D2 2 G;HYPERICUM D2 1 G.
CONTIENE ALCOL VOL.35%. 
CONTENUTO PER FIALA DA 2,2 ML:
ARNICA D2,CALENDULA D2,CHAMOMILLA D3, SYMPHYTUM D6, MILLEFOLIUM D3, BELLADONNA D2 ,ACONITUM D2,BELLIS PERENNIS D2, HYPERICUM D2,ECHINACEA D2, ECHINACEA PURPUREA D2 ,HAMAMELIS D1, MERCURIUS SOLUBILIS HAHNEMANNI D6, HEPAR SULFURIS D6
1 COMPRESSA CONTIENE:
ARNICA D2 15 MG;CALENDULA D2 15 MG;HAMAMELIS D2 15 MG;MILLEFOLIUM D3 15 MG;BELLADONNA D4 75 MG;ACONITUM D3 30 MG;MERCURIUS SOLUBILIS HANEMANNI D8 30 MG;HEPAR SULFURIS D8 30 MG 24 MG;BELLIS PERENNIS D2 6MG;ECHINACEA D2 6 MG;HYPERICUM D2 3MG.

martedì

Hamamelis Homaccord- emorroidi,insufficenza venosa

Hamamelis Homaccord è un farmaco omotossicologico estremamente utile nelle problematiche correlate al sistema venoso ed al fegato, la sua composizione lo rende fondamentale, tra l'altro, nella gestione della problematica emorroidaria; nell'insufficienza venosa ,nelle flebiti e nell'insufficienza venosa in gravidanza. e nelle patologie correlate . Il plesso emorroidario deriva da un'afferente della vena porta per cui il buon drenaggio epatico , grazie al cardo mariano, oltre ad un aumento del tono venoso grazie all'azione dell'Amamelide, fornisce l'optimum per curare tutte le patologie correlate a questi due apparati, tra le quali, per l'appunto , la patologia emorroidaria . L'utilizzo di Hamamelis homaccord, a seconda delle problematiche correlate può essere affiancato ad altri farmaci:
Insufficienza venosa, anche in gravidanza:
Hamamelis homaccord + Lymphomyosot
Flebiti
Hamamelis homaccord+ Echinacea compositum+ Arnica compositum
Emorroidi 
Hamamelis Homaccord+ Paeonia Heel+ Colostro Noni+ Paeonia heel pomata (o Arnica comp crema).
La composizione di Hamamelis Homaccord è la seguente:


Hamamelis Virginiana: stasi venosa, Varici, Flebiti, emorroidi...



Carduus Marianus (carciofo romano):Rimedio disintossicante e di stimolo funzioni epatiche, stasi venosa.

In gravidanza questa associazione è, a seconda del parere del medico,sovrapponibile ad un epatoprotettore ed a un flebotonico.

domenica

Stress, libri sulla sua gestione

Libri utili per gestire il vostro stress
Cosa è lo stress?
Stress è una parola che di per sé h un significato positivo, significa risposta adattativa ad un problema che naturalmente potrebbe essere di diversa natura : chimico , ambientale, psichico , fisico ecc.
Quindi stress è una risposta opportuna ad un qualunque evento che agisce in modo positivo o negativo con il sistema di flusso in equilibrio dinamico che chiamiamo "uomo".
Sono stressato significa , semplicemente, che sto interagendo con qualcosa . Oggi si tiene a sottolineare lo stress , sempre, come qualcosa di negativo e "sono stressato " equivale a sono stanco, sono preoccupato, sto male ecc.
Spesso si gestisce lo stress adottando terapie psicotrope a base di tranquillanti che addormentano il malcapitato "stressato" fino a divenire un automa privo della voglia di vivere.
Se quindi stress significa adattamento a un evento  bisognerebbe agire con gradualità per fare in modo che l'organismo possa superare il disagio e tornare all'equilibrio, sopprimere il problema non credo sia il modo migliore per intervenire; un bravo psicoterapeuta , nei casi più acuti oppure un floriterapeuta o un counselor in prevenzione, potrebbero riportare il malcapitato stressato a ritrovare il proprio equilibrio.
Sta di fatto che oggi vengono individuati due tipi di stress l'eustress o il distress indicando uno come opportuno l'altro come negativo, comunque, dal punto di vista fisico il corpo reagisce con un aumento dell'interleuchina-1, il 6  ed il 8, interleuchine proprie dell'infiammazione , eh si un uomo stressato è un uomo infiammato oltre ad alterazioni nell'asse surrene epifisi ipofisi... Non è solo la mente ad intervenire , ogni cosa nel corpo è concertata e l'organismo è tutto rivolto all'evento perturbante. Questo non per fornire una lezione di fisiologia o immunologia ma per dire che lo stress deve essere gestito nel rispetto del corpo e no basta addormentarsi ma si deve equilibrare la risposta per superare il problema... Rivolgetevi sempre a Psicologi o psicoterapeuti o operatori responsabili che sappiano consigliare la terapia più adatta...
Alla prossima

sabato

Damiana comp Monografia

Damiana Compositum(Testis compositum):
Testis suis: incrementa, fisiologicamente la risposta del corpo al  testosterone, utilizzo nell'impotenza maschile e come rivitalizzante.
Embryo tot: rivitalizzante
Glandula suprarenalis: stimolo fisiologico funzioni surrenaliche, rivitalizzazione.
Cor suis: stimolo funzioni circolatorie.
Diencephalon suis :regolazione delle funzioni del sistema neurovegetativo


Kalium picrinicum  (sale di potassio):stati di esaurimento
Ginseng: stati di esaurimento
Damiana: Impotenza
Caladium seguinum: impotenza
Cortisone acetato: Stimolo nella stanchezza, disintossicazione(drenaggio) connettivale
Agnus Castus: debolezza sessuale
Selenium : Debolezza sessuale , eiaculazione precoce


Strycninum phosphoricum: esaurimento e stanchezza
Cantharis: stimolo circolazione corpi cavernosi
Curare: Debolezza muscolare
Conium: azione antinvecchiamento
Lycopodium: impotenza, stimolo della funzione epatica e , di conseguenza stimolo della funzione vascolare
Phosphorus: stimola delle funzioni epatiche e fondamentale nelle sindromi da esaurimento, rimedio di costituzione.
Acido ascorbico (vit c): azione antiossidante , stimolo delle funzion della respirazione cellulare
Zincum Metallicum:Modulazione dell'irritazione dei nervi, stress
Manganum Phosphoricum:Astenia ed esaurimento
Ferrum phosphoricum:anemie, stanchezza
Magnesium phosphoricum:Stati di esaurimento
Indicazioni 
Impotenza virile,Eiaculazione precoce, stimolazione organi sessuali maschili, aumento libido, definizione muscolare, esaurimento, osteomalacia.

venerdì

Drenaggio-Salute

L'omotossicologia identifica le malattie come reazioni dell'organismo a un evento stressogeno o nel tentativo di eliminarlo (fasi di escrezione-infiammazione) o nel tentativo di adeguarsi ad esso ( fasi di deposito-impregnazione).
Per fare questo l'equilibrio dell'organismo cambia; il sistema di flusso chiamato corpo produce delle sostanze che , non essendo fisiologiche provano una rottura dell'equilibrio che porta a sviluppare le diverse forme di reazione che , in altre parole, chiamiamo malattie.
Quindi,la malattia è uno stato fisiologico di equilibrio perturbato, se vogliamo spingerci oltre e dare una nuova definizione di malattia o si muore o ci si adatta allo stressore ed ai cataboliti che esso produce.
Il drenaggio è una soluzione clinica all'eliminazione di queste sostanze che , in parole povere alterano l'omeostasi del nostro corpo per fare in modo che l'organismo possa riadattarsi ad uno stato di salute, rientrando all'interno della sua, propria fisiologia.
Il drenaggio permette il ripristino della respirazione cellulare, se bloccata e i corretti messaggi tra cellule e tessuto connettivale, che permettono di ripristinare lo stato di benessere .
Per capirne  sul drenaggio
Senza drenaggio non c'è salute.

mercoledì

Educazione alimentare strategia semplice

Ecco una dieta semplice semplice. 

Colazione:
a digiuno assumere un bicchiere di acqua tiepida o preferibilmente acqua Ayurvedica
thè verde o thè bianco o orzo, o Yerba matè o latte da agricoltura biologica (ricordatevi che il latte lo fanno le mucche e più le mucche sono sane migliore è il latte
biscotti integrali o un frutto o muesli con yogurt
Merenda
frutta o muesli con yogurt anche di soya se volete o succo di ananas o (al limite) un ghiacciolo

Pranzo
insalata di verdura a volontà condita con olio a spremuto a freddo e sale hymalaiano macinato fresco e aceto,un primo ad es pasta e piselli ( evitare pasta e carne o pasta e pesce) o carne o pesce

Merenda
Frutta fresca di stagione o thè con biscotti integrali zuccherato con succo di agave o con Stevia.

Cena
insalata di verdura a volontà condita con olio a spremuto a freddo e sale hymalaiano macinato fresco e aceto.Un secondo di carne o pesce salato con sale dell'hymalaya , evitare il pane e i dolci.
Importante ruotare i cibi seguendo la regola del due su tre, se per due giorni assumete un alimento il terzo giorno cambiatelo. Se dovete prendere una pizza o un gelato fatelo con misura, è vostra la saluta.
Ricordatevi che la dieta deve essere uno stile di vita alimentare e non una costrizione.
Cosa è l'acqua Ayurvedica? E' acqua lasciata a bollire per almeno venti minuti , aumenta il metabolismo : prendere un litro o più di acqua e farla bollire, assumere a digiuno.
A questo, se non avete problemi di tiroide è utile associare il Drenaggio omotossicologico e un ottimo stimolante metabolico è il Metatox 3 e 4 , da assumere in numero di trenta gocce prima e trenta gtt dopo pasti.
Se farete una dieta in cui assumete molte proteine sarebbe opportuno prendere , a sera un alcalinizzante: alken poudre o alkimo o guna basic o altri.
In questo sito troverete sia gli alimenti biologici che sale dell'hymalaya e succo di agave oltre ad una serie di testi sull'alimentazione sicuramente molto esaustivi

lunedì

Gratis video: L'acqua medicina del futuro

In questo video vedrete delle relazioni sull'Acqua, questa sconosciuta. Il video è scaricabile gratuitamente.
Nel blog, come vedete, ci sono sempre più articoli per valutare l'efficacia dell'omeopatia, per creare informazione e  togliere di mezzo la disinformazione che, giorno per giorno, cerca di emarginare la medicina complementare che, comunque è sempre più vitale. Sempre più spesso scienziati cercano di fare ricerca di base scontrandosi con i muri di cemento innalzati da altri scienziata che , qualche volta, in buona fede , altre meno, confutano gli studi effettuati. Somiglia un pò a Galileo contro la scienza del suo tempo. o Davide contro Golia. Se la medicina naturale, così come pare , è valida, nessuno potrà impedire il suo dilagare. Godetevi il film

mercoledì

Meccanismo d’azione del rimedio omeopatico: Considerazioni

Considerazioni sul meccanismo d’azione del rimedio omeopatico

scritto il 30 gennaio 2010 da Ing. Claudio Cardella |  4 commenti  
Periodico: Alba Magica
Data: luglio 2007
Autore: Ing. Claudio Cardella
Occorre innanzitutto spiegare brevemente in cosa consiste e come viene elaborato un rimedio omeopatico.
Nel caso più comune, che è quello delle centesimali hannemaniane (CH), una goccia di principio attivo che può essere vegetale, minerale, animale viene diluita in 99 gocce di acqua per ottenere una diluizione del principio attivo di 1/100. Questa soluzione viene poi “dinamizzata” ossia agitata energicamente un certo numero di volte. Questa procedura di diluizione e dinamizzazione produce la prima diluizione omeopatica centesimale indicata come 1CH. Poi si prende una goccia di questa soluzione e si diluisce ancora in 99 gocce di acqua e così di seguito, sempre dinamizzando la soluzione tra una diluizione e l’altra. Otteniamo così le diluizioni omeopatiche centesimali successive alla prima, ossia 2CH, 3CH, … e così via. Quindi il rimedio omeopatico è un principio attivo che viene ripetutamente diluito nell’acqua e dopo ogni soluzione viene agitato, o “succusso”, che è il termine usato in omeopatia.
La peculiarità dell’omeopatia, su cui continuano ad accanirsi i sui detrattori, è che il principio attivo, dopo le prime tre o quattro diluizioni, non è più reperibile dal punto di vista chimico nella soluzione; ciò significa che una 4CH è chimicamente indistinguibile dall’acqua con cui è stata preparata.
Infatti l’acqua bi-distillata intesa come reagente chimico di buona qualità, è, in nella maggior parte dei casi, certificata pura, dal produttore, a meno di una parte per milione (1ppm). Ciò significa che il produttore garantisce che essa contiene al massimo 1ppm di impurità. Nella prima diluizione omeopatica centesimale (1CH), il principio attivo è presente in ragione di una parte su cento, nella 2CH di una parte su diecimila, e nella 3CH di una parte su un milione; ne consegue che dalla terza diluizione in poi, l’acqua omeopatica risulta all’analisi chimica altrettanto pura quanto l’acqua di partenza ed è dunque indistinguibile da quella.
Come funziona questo rimedio?
Il rimedio viene per lo più presentato in globuli di lattosio, o granuli, sui quali è stata spruzzata l’acqua che ha ricevuto il trattamento omeopatico. Quando si assumono i granuli, la parte attiva, dal punto di vista del rimedio, è dunque l’acqua omeopatizzata, e ciò vale ovviamente anche quando il supporto di questa acqua è diverso dai granuli di lattosio.
Come è capitato a molti altri, ho cominciato ad occuparmi di omeopatia quando ne ho personalmente constatato l’efficacia: un amico medico mi aveva consigliato un rimedio per curare il disturbo di cui gli avevo parlato e, dopo aver seguito il suo consiglio, il disturbo scomparve. Colpito dalla rapidità della mia guarigione, volli conoscere cosa conteneva quel rimedio prodigioso e venni a sapere con grande stupore che dal punto di vista chimico e farmacologico il rimedio non conteneva assolutamente null’altro che il lattosio dei granuli. Ragionando giunsi alla conclusione che se il rimedio agiva in assenza di un principio attivo rilevabile dalla chimica farmacologica, o era un placebo bell’e buono, o la sua azione doveva essere di tipo fisico. Il passo successivo fu quello di eliminare per quanto possibile lo scoglio del placebo per cui si può avere una guarigione anche somministrando acqua fresca. A tal fine cercai collaboratori e con loro costituii un gruppo di ricerca, formato in prevalenza da biologi e farmacisti.
Insieme abbiamo sperimentato l’omeopatia su organismi per i quali non fosse invocabile l’effetto placebo. In una di queste prove abbiamo omeopatizzato il Seccatutto, uno dei più potenti diserbanti reperibili sul mercato (una miscela di Paraquat e Diquat, per gli addetti ai lavori). Ho sempre preferito preparare direttamente tutti i rimedi omeopatici da usare in laboratorio, per avere sotto controllo l’intera procedura sperimentale. Così per il Seccatutto seguimmo il metodo che ho descritto all’inizio fino ad ottenere una diluizione 11CH. Questa diluizione era stata scelta in relazione all’inverso del numero di Avogadro (1/N=1,66*10-24), a garanzia che nella soluzione finale non fosse statisticamente presente neanche una molecola del principio attivo di partenza.
Poi impostammo un esperimento “in cieco” ove l’operatore non sapeva se i recipienti a lui consegnati per la sperimentazione contenessero acqua pura o acqua trattata omeopaticamente. Uno dei miei collaboratori farmacista ed esperto in preparazioni omeopatiche confezionò 30 bottigliette da 100 cc, la metà delle quali conteneva il diserbante omeopatizzato, comprato ai Consorzi Agrari (con speciale permesso perché altamente tossico). Il contenuto delle 30 bottigliette era comunque indistinguibile ai normali metodi dell’analisi chimica. Perciò i recipienti erano stati siglati dal preparatore, che era l’unico a conoscerne il contenuto. Tutti gli sperimentatori hanno eseguito un protocollo standard che, tra l’altro, li impegnava a non scambiarsi notizie sull’esperimento per tutta la sua durata (15 giorni). Ogni ricercatore riceveva 2 scatole di Petri contenenti ciascuna un disco di carta bibula e 25 lenticchie. Tutte le lenticchie provenivano dalla stessa confezione. Il protocollo sperimentale prevedeva che ogni ricercatore innaffiasse giornalmente le lenticchie nelle due scatole di Petri sempre con l’acqua di una stessa bottiglietta, ovviamente una per scatola. La durata dell’esperimento era sufficiente a far germinare le lenticchie in piantine con foglioline e radicole ben formate.
Alla fine dei 15 giorni si sono misurate le piantine e le radicole. In questa sperimentazione non c’era dunque la possibilità che i risultati fossero inquinati dall’effetto placebo. A conti fatti si è visto che le lenticchie che erano state innaffiate con l’acqua omeopatizzata erano cresciute il 30% in più delle altre. Ciò significava che le proprietà del Seccatutto –che come si è già detto è un forte diserbante– erano state invertite dal procedimento omeopatico, onde si era comportato come un fertilizzante. Questa inversione delle proprietà del principio attivo è una caratteristica dell’omeopatia ed è nota come “Legge di Arnoldt-Schultz”, e vale, –salvo poche eccezioni– per tutti i principi sottoposti al trattamento omeopatico, il quale ne capovolge l’effetto, onde, ad esempio, il caffé dopo un trattamento omeopatico diventa un tranquillante.
Già da questa premessa s’intuisce che in omeopatia avvengono cose strane che non trovano spiegazione né nella chimica, perché la chimica cerca nell’acqua una sostanza che non c’è, o meglio, che non c’è più in quantità misurabile, né dalla fisica che non riesce a dar conto, tra l’altro, della famigerata “Legge di Arnoldt-Schultz”. Il fatto che l’acqua conservi un ricordo del principio attivo e che questo ricordo si rafforzi con le successive diluizioni omeopatiche, per la scienza accademica è tuttora un’eresia che merita la gogna. Tuttavia oggi, grazie a studi meticolosi compiuti presso l’Università di Napoli, abbiamo l’evidenza sperimentale che l’acqua, a seguito di un trattamento omeopatico muta in modo ampiamente misurabile alcune sue proprietà chimico-fisiche. Non si è ancora in grado di riconoscere quale principio attivo sia stato immesso nell’acqua, tuttavia si può agevolmente distinguere, e con grande precisione, il campione d’acqua che ha avuto un trattamento omeopatico da quello che non lo ha avuto.
Le proprietà dell’acqua che vengono alterate dal trattamento omeopatico in maniera significativa sono: il Ph, la costante dielettrica, l’entalpia di mescolamento e con ogni probabilità la costante di dissociazione.
Vale la pena di insistere su questo punto perché la scienza accademica proprio qui continua a fare orecchie da mercante. Ripeto dunque che le alterazioni a cui ho fatto cenno, possono essere lette con grande precisione dagli strumenti di laboratorio e l’analisi di alcune proprietà chimico-fisiche, mostra differenze tra i due campioni sufficienti a distinguerle uno dall’altro.
Ancora più interessante è il fatto che nell’acqua omeopatica l’entalpia di mescolamento, che in definitiva è un calore interno, cresce nel tempo anche quando l’acqua non subisce alcun ulteriore trattamento. Normalmente il calore, anche interno, di un corpo diminuisce nel tempo quando il corpo è lasciato a se stesso e la temperatura esterna è inferiore a quella del corpo. Invece per queste acque vale il contrario: lasciate a se stesse si “scaldano” al passare del tempo, almeno per un certo periodo, che è dell’ordine dei mesi. Questo aspetto è degno di attenzione, perchè il trattamento omeopatico oltre a produrre un’inversione del principio attivo, instaura anche un’inversione temporale, come in un film proiettato cominciando dalla fine.
In conclusione si osservano due inversioni, una del principio attivo, che chiamo “inversione spaziale”, e una dell’entalpia di mescolamento che chiamo “inversione temporale”. Questa è una prerogativa molto singolare che ad oggi è stata notata solo nel trattamento omeopatico dell’acqua.
Fui il primo ad intravedere la possibilità che l’acqua fosse dotata memoria. Nel 1979, (con dieci anni d’anticipo sulla pubblicazione su Nature del prima famoso e poi famigerato lavoro di Jacques Benveniste ed altri), avevo scritto un articolo intitolato “Il ruolo dell’acqua nei sistemi biologici”. In quel lavoro citavo,tra l’altro, un articolo di “Scientific American” –purtroppo non reperibile in letteratura, (guarda caso)– ove si diceva che si era osservato sperimentalmente un cuore di rana reagire alla digitale omeopatica. È noto che la digitale agisce sul cuore di rana fornendogli capacità contrattile, e lo fa battere anche quando è espiantato dall’organismo dell’animale.
Ma, nel mio articolo, avevo avuto l’impudenza di sostenere che il cuore di rana reagiva anche a una soluzione di digitale a una concentrazione espressa da una cifra preceduta da trentacinque zeri! Ciò fu ampiamente sufficiente a procurarmi l’ostracismo di tutte le riviste scientifiche a cui avevo sottoposto l’articolo per la pubblicazione.
Infine, come ultima risorsa, lo inviai a una sommità della chimica, persona nota per la sua apertura mentale, che ovviamente conoscevo solo di fama. Era Linus Pauling, uno dei padri della chimica moderna, laureato con due premi Nobel, per la Chimica e per la Pace. Fu l’unico a darmi una risposta articolata, anche se completamente negativa. Disse di non condividere molte delle mie affermazioni, e specialmente quella dove ipotizzavo l’esistenza della “memoria dell’acqua”.
La dichiarazione di disaccordo del massimo chimico vivente divenne per me l’autorevole attestato di primo ideatore della memoria dell’acqua.
Il ragionamento che mi aveva portato a ipotizzare la memoria dell’acqua era il seguente.
Supponiamo di poter legare una molecola con uno spago e di infilarla in un bicchiere d’acqua e poi tirarla fuori intatta. L’interrogativo che a quei tempi mi ponevo era se l’acqua del bicchiere rimanesse immutata oppure subisse una modificazione in seguito al solo inserimento della mia molecola al guinzaglio. La risposta che mi appariva più plausibile era negativa, perché quell’acqua aveva avuto una storia, in quell’acqua era successo qualcosa, anche se questo qualcosa non era una soluzione chimica. Il solo fatto che la molecola fosse entrata ed uscita, rendeva la storia dell’acqua nel bicchiere diversa da quella dell’acqua che non aveva incontrato la molecola. In altre parole, anche se non si era verificato un evento chimico, non si poteva negare che aveva avuto luogo un evento fisico. La natura di questo evento era un’interazione tra campi elettromagnetici. È noto che l’acqua è dotata di una struttura molto particolare, costituita da legami forti, -tra l’ossigeno e l’idrogeno all’interno della molecola-, e da legami deboli –tra l’ossigeno e l’idrogeno di molecole differenti–. Questi legami deboli sono di tipo elettromagnetico, e la molecola al guinzaglio che andavo ad tuffare nell’acqua era anch’essa comunque dotata di una struttura elettromagnetica. I due campi elettromagnetici interagivano mediante un rapporto di scambio che li modificava.
Perciò l’acqua doveva essere, anche di poco, ma strutturalmente diversa dopo la visita della molecola, onde in qualche modo tale diversità doveva restare impressa nella struttura. In ciò per me consisteva, nel lontano 1978, la memoria dell’acqua.
Oggi, il discorso è diventato moto più articolato, alla luce degli insegnamenti ricevuti da Francesco Panaria.
Per capire come funziona, almeno in linea di principio il meccanismo d’azione di un rimedio omeopatico, supponiamo di fare un esperimento molto semplice: gettiamo uno ad uno, in un bicchiere d’acqua dei granelli di sale, come farebbe un bambino che non sa nulla di chimica e di fisica, ovvero assumiamo un atteggiamento puramente fenomenologico. Osserviamo tuttavia che uno ad uno i granelli di sale scompaiono nell’acqua. Continuando a gettare granelli nell’acqua, notiamo che da un certo granello in poi non scompaiono più, perché li vediamo cadere sul fondo e accumularsi. A questo punto un bravo chimico direbbe che la soluzione è “satura”. Ma la prima domanda che si pone il bambino è questa: “dove prende l’acqua la forza per distruggere i granelli di sale?” E poi ancora: “Perché l’acqua distrugge un certo numero di granelli di sale e un numero diverso di granelli di marmo?”. Evidentemente l’acqua compie un lavoro per “distruggere” i granelli di sale e compie un diverso lavoro per distruggere quelli di marmo. Inoltre l’acqua può compiere solo una quantità definita di lavoro e ciò dà conto del numero di granelli di sale o di marmo che riesce a “distruggere”. Così risponderebbe il nostro bambino alle domande precedenti.
L’acqua dunque compie un lavoro per portare in soluzione una specie chimica e la quantità di soluto dipende dalla quantità di lavoro che l’acqua deve compiere. Questo lavoro l’acqua lo compie una volta per tutte, anche se vengono rimossi gli ioni, cioè i cocci della molecola rimasti nell’acqua a seguito della “distruzione” delle molecole di soluto. In altre parole il lavoro fatto dall’acqua per sciogliere la molecola rimane immutato, e non possiamo agire su di esso, anche quando nell’acqua non sono più presenti gli ioni del soluto. Di questo lavoro generalmente la chimica non ne parla. Ma c’è di più, quel lavoro non ha soltanto un aspetto quantitativo, ma anche uno qualitativo, tanto è vero che l’acqua, pur in presenza di corpo di fondo di una specie chimica, è ancora in grado di portarne in soluzione un’altra. Potremmo allora pensare che per distruggere una specifica molecola, l’acqua metta in opera una sua capacità di antimolecola, ossia un’azione uguale e contraria a quella che ha formato la molecola, e questa azione viene ad essere l’antimolecola; ad esempio: nel momento in cui ammazzo un pollo divento l’antipollo.
Cosa succede quando preparo un rimedio omeopatico? Pur diluendo ripetutamente la soluzione, cioè aggiungendo altra acqua e via via rimuovendo gli ioni che si erano formati, non incido minimamente sul lavoro che l’acqua ha fatto un volta per tutte per portare in soluzione il soluto che vi ho immesso inizialmente. Quel lavoro rimane impresso nel corpo dell’acqua, ed è parte del ricordo specifico dell’acqua.
Dunque non una memoria generica, ma dipendente dalle antimolecole presenti, ossia una memoria del negativo del soluto; se era stato portato in soluzione sale da cucina, saranno antimolecole del sale da cucina, se era ferro del ferro, e così via. La memoria dell’acqua è costituita non da ciò che è presente in essa, bensì da ciò con cui ha interagito, e non c’è più; e poiché il ricordo è costituito da una mancanza, che ha lo stesso tessuto del desiderio, non soggiace alla legge dell’azione di massa.
In conclusione il rimedio omeopatico veicola antimolecole, che equivalgono alla mancanza di una specifica sostanza. Quelle antimolecole diventano tanto più efficaci quanto più vengono separate dalla sostanza di partenza e dai suoi i residui; ecco spiegato il ruolo e la necessità delle successive diluizioni. Diluendo si ottiene un’acqua sempre più pura, ma sempre più pura nel contenuto di antimolecole, le quali, pertanto, acquistano maggior potenza, così come un desiderio viene rafforzato dall’aumentare della distanza che lo separa dalla sua realizzazione.
Quando si usa un farmaco in dosi ponderali si devono fare i conti con le dosi, nel senso che si somministrerà un antipiretico nella misura ad es. di un grammo a una persona di ottanta chili, mentre ad un neonato se ne dovrà dare in misura molto minore. In omeopatia il neonato e l’uomo di 80 chili ricevono la stessa dose di antipiretico, innanzitutto perché il rimedio omeopatico non contiene sostanze chimiche (a parte quelle che costituiscono il supporto, ovviamente), e poi perché non veicola neppure un principio attivo, bensì la mancanza di uno specifico principio attivo. Come si è detto in precedenza, la parte attiva del rimedio omeopatico è un inverso, un anti-principio, a cui non si applica la legge dell’azione di massa. L’anti-principio è una mancanza, e veicolare ad un organismo una carenza, equivale a indurre in quell’organismo una richiesta di ciò che non ha. Così l’antisale, è la mancanza di sale, che passa all’organismo questa informazione: “guarda che ti manca il sale”. Questa informazione può essere veicolata senza danno in ugual misura al bambino e al grande. Varia grandemente invece ciò che avviene in seguito, nel senso che il neonato reagirà a questa mancanza producendo la quantità di sale idonea per lui, mentre alla stessa informazione l’organismo di 80 chili risponde producendone una diversa e maggiore quantità.
Vi è dunque una differenza abissale tra la medicina omeopatica e quella allopatica.
L’omeopatia non può essere dannosa, neppure quando il medico sbaglia prescrizione. Supponiamo ad esempio che il rimedio omeopatico erroneamente prescritto veicoli la voglia di bere: l’organismo risponderà che già bevuto. In omeopatia si può sbagliare, ma solo nel senso di prescrivere un rimedio inefficace, perchè per la sua stessa struttura non si può dare un rimedio dannoso. È sempre l’organismo che organizza la propria risposta alla domanda formulata dal rimedio omeopatico, pertanto è fondamentale per l’omeopata conoscere quanto meglio possibile l’organismo del suo paziente per capire quali sono le sue carenze, mentre al medico allopatico, per la sua prescrizione, basta la comprensione dei sintomi e un buon manuale.
Le considerazioni precedenti si possono ulteriormente argomentare considerando l’interrogativo: “Quale è la differenza tra la molecola e l’anti-molecola?”. Tutta la materia nasce organizzata, non esiste una particella che non sia retta da un progetto, non c’è corpo materiale che non sia strutturato secondo un progetto, in altre parole la materia inorganica non esiste perché non potrebbe sussistere senza una predisposizione di fondo. Ogni oggetto del mondo fisico sottostà ad un progetto così come sottostà ad un progetto la Pietà di Michelangelo. La statua è il risultato di un processo ideativo, prima di farla occorre pensarla, Nel momento in cui la statua è realizzata, il progetto è andato a finire dentro la statua, che ne è la materializzazione nello spazio e nel tempo, in una parola, l’incarnazione, mentre il progetto era fuori dallo spazio e dal tempo e coincideva con la mancanza della statua, ossia col desiderio di realizzarla.. Ne consegue che la statua si oppone al suo progetto come la potenza si oppone all’atto.
Tornando ai nostri granelli di sale da cucina, le molecole immesse nell’acqua sono altrettante statue, –come direbbe Aristotele– formate secondo il progetto dell’NaCl. Nel momento in cui la molecola in quanto tale viene distrutta, è come se la statua venisse separata dal suo progetto e questa distruzione avviene ad opera dell’acqua e dentro il corpo dell’acqua, quindi nell’acqua rimane racchiuso il progetto per costruire la statua, ossia la molecola.
Questo è un altro modo, ma del tutto equivalente al precedente, di interpretare la memoria dell’acqua. Ma è anche molto di più: è una visione del mondo più completa dove la metafisica, intesa come scienza del pensiero, e la fisica si integrano a vicenda senza contraddirsi, perché non possono prescindere l’una dall’altra.
In conclusione somministrando il rimedio omeopatico, si fornisce all’organismo il progetto per costruire qualcosa, se l’organismo ne ha bisogno, usa il progetto, altrimenti lo scarta; ecco perché l’omeopatia cura, pur essendo completamente innocua.