LA
CERVICALGIA
CASO
CLINICO
Paziente
di sesso femminile, 34 anni, casalinga, lamenta dolore cervicale da
diversi mesi e vertigine di tipo soggettiva non continua, ma che
insorge sia improvvisamente anche da seduta, ma soprattutto durante i
movimenti della testa. All’esame Rx del tratto cervicale non è
presente nessuna alterazione strutturale, solo una lieve riduzione
della lordosi cervicale. Alla RMN è presente Bulging C6 – C7,
normale l’ampiezza del canale spinale cervicale, non alterazioni
dei rimanenti spazi discali (C3-C4; C4-C5; C5-C6); all’esame fatto
dall’otorino niente di patologico a livello dell’orecchio;
eco-color doppler dei vasi sovraortici negativo.
Nonostante
diverse terapie mediche e fisioterapiche, come: l’uso di
antinfiammatori, laser, magnetoterapia, ionoforesi, massoterapia,
riferisce di avere avuto solo qualche piccolo sollievo ma, mai la
totale soppressione dei sintomi.
In
questo lavoro si valuta il pazienti con i
seguenti test:
Test
attivi di flesso-estensione, latero-flessione e rotazioni allo scopo
di esplorare la mobilità articolare, esame palpatorio e neurologico
alla ricerca di contratture, triggers points e dermalgie riflesse,
test di compressione assiale alla ricerca di un conflitto discale,
test vascolari: test di sotto-hall (test vascolare destinato a
mettere in evidenza una compressione del pacchetto vascolo-nervoso,
Arteria Ascellare e Plesso Brachiale a livello del Piccolo Pettorale,
test
muscolari alla ricerca dei muscoli coinvolti ed infine Terapia
localizzata e Challenge Propriocettivo per individuare il livello
della lesione.
In
conclusione All’esame obiettivo la Sig.ra presentava limitazione
funzionale durante i movimenti della testa nei tre piani dello spazio
e dolore alla palpazione di alcuni punti: scaleni anteriori e medi,
trapezi, inserzione dei muscoli nucali a livello occipitale.
Andando
a valutare a quale livello del rachide cervicale appartenesse la
limitazione, si è riscontrato un coinvolgimento del rachide cervicale
superiore. Per confermare quanto detto, si valuta l’allineamento
in posizione supina delle linee del viso rispetto alla linea del
corpo, notando che, era presente una deviazione della testa.
La
lesione accertata in questo paziente, è stata, lesione anteriore
destra dell’occipite sull’atlante.
Una
volta fatta la diagnosi, si inizia il trattamento:
per
prima cosa, si è utilizzato delle tecniche di mobilizzazione del tratto
cervicale per la presenza di rigidità dei muscoli del collo, ma
anche per rilassare il paziente e prepararlo al passo successivo (la
manipolazione), e, digitostimolazione sui punti dolenti.
Intorno
alla terza seduta, si eseguono la manipolazione per la correzione
della lesione riscontrata, continuando poi, con le tecniche di
mobilizzazione per un numero totale di 6/10 sedute.
Alla
fine delle 10 sedute il paziente presentava un netto miglioramento
della limitazione funzionale durante i movimenti del collo, riduzione
della sintomatologia dolorosa, mentre le vertigini anche se ridotte
erano sempre presenti.
A
questo punto si inizia la terapia omotossicologica. Si inquadra, prima, il
paziente sulla tavola delle omotossicosi in fase di infiammazione:
quindi si fà una
prescrizione domiciliare con Galium – Heel gocce, Cocculus – Heel
gocce, Cocculus – homaccord gocce, 50 gocce di ognuno in un litro
d’acqua,associando, comunque, la terapia mesoterapica utilizzando: (una fiala di
Arnica Compositum, una di Cuprum heel, una di Gelsemium-Homaccord, una di
Bryonia-Injeel S) ed alternando una di Ubichinon Compositum ad una
di Coenzyme Compositum, sui punti dolorosi a livello degli scaleni e
dei trapezi, ed infine inietto una fiala di Cocculus – Heel sui
punti di agopuntura 3 rene e 23 vescica con frequenza di 2 alla
settimana.
Dopo
una settimana di terapia la Sig. ra riferisce la totale assenza della
sintomatologia dolorosa e di quella vertiginosa prolungando la terapia
ancora per una settimana,lasciando
solo terapia domiciliare Cocculus – Homaccord e Galium –
Heel per un mese.