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Sintomi vaghi ed aspecifici
Una parte preponderante della popolazione adulta soffre o ha sofferto in più occasioni di sintomatologia vaga ed aspecifica (MUS, Medically Unexplained Symptoms, secondo la definizione più accreditata dalla letteratura internazionale), categoria alla quale si riconduce una larga famiglia di disturbi di varia natura, che solo raramente sfocia in una diagnosi precisa, mantenendosi piuttosto di frequente entro i limiti di quadri clinici alterati, ma non al punto da apparire patologici. La letteratura in materia ha conosciuto un notevole sviluppo dagli anni Ottanta ad oggi, prevalentemente a causa della crescente incidenza del fenomeno, considerato al giorno d'oggi come una delle problematiche più frequenti, dispendiose e di più complessa gestione nell'ambito della medicina generale.I sintomi più comuni , riferibili al Mus sono
- frequente sensazione di stanchezza
- disturbi ormonali aspecifici;
- disturbi funzionali a carico dell’apparato gastrointestinale
- accelerazione del battito cardiaco; cardio-circolatorio (es. ipertensione, difficoltà di concentrazione; ipotensione);
- attacchi di panico, crisi di pianto,
- cambio delle masse corporee non associate a cambiamenti nutrizionali
- abbassamento delle difese immunitarie con maggiore vulnerabilità alle malattie;
- alterazioni dell’apparato muscolo-scheletrico;
- disturbi funzionali a carico dell’apparato
- cefalee;
- problemi dermatologici;
- alterazione della funzionalità della tiroide,
- disturbi della sfera sessuale.
Uno degli scogli iniziali rispetto alla formulazione di un approccio al fenomeno, è stato probabilmente il confinamento di questo genere di problematiche all'interno di una non meglio precisata area di disturbi psicosociali dai quali il medico generalista si discostava ritenendoli indirizzabili verso discipline specialistiche.
I passi in avanti compiuti nell'analisi delle interazioni fra i sistemi nervoso, endocrino ed immunitario, hanno dato vita a nuovi orizzonti nell'ambito della pratica clinica della medicina generale; in particolare grazie all'integrazione della copiosa letteratura in materia di stress.
Stress
La letteratura descrive lo “stress” come una forma di adattamento dell'organismo (si parla d “sindrome di adattamento”) a degli stimoli chiamati “stressor”.
Lo stressor può essere definito genericamente quale elemento in grado di alterare lo stato omeostatico (la letteratura sull'argomento tende oggigiorno a parlare di allostasi, più che di omeostasi) dell'organismo; detto elemento può assumere le forme più diverse, ed appartenere alle categorie più disparate: può essere infatti di natura psicosociale o strettamente fisica, ma la
distinzione non comporta sostanziali differenze nei meccanismi di reazione dell'organismo.
Quello che attualmente è considerato sostanzialmente un dato di fatto, ha costituito a suo tempo una delle caratteristiche più inaspettate dello stress: indipendentemente dalla tipologia dello stimolo, sia esso un grave sforzo fisico o la preoccupazione per un esame, i meccanismi di
Stress, sintomatologia vaga ed aspecifica ed infiammazione cronica
Autore: Dario Boschiero, Alberto Semenzato
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Rev. 0 Data: 28/01/2009
Le reazioni agli stressor sono determinate dell'attivazione del sistema nervoso e di quello
endocrino; in entrambi i casi la percezione degli stressor ha sede nel cervello, da cui si dipartono i segnali mediatori dello stress.
A livello endocrino, la reazione allo stress si estrinseca attraverso l'attivazione dell'asse HPA (Hypothalamic-Pituitary-Adrenal, ipotalamo-ipofisi-surrenali), che ha come ultima conseguenza la secrezione di glucocorticoidi ad opera della corteccia surrenale, mentre a livello nervoso, gli stressor comportano l'attivazione del Sistema Nervoso Simpatico.
A livello endocrino la reazione allo stress provoca l'attivazione dell'asse HPA, con il conseguente rilascio di glucocorticoidi quale prodotto finale della catena di interazioni.
A livello nervoso la reazione allo stress provoca l'attivazione del Sistema Nervoso Simpatico
Stando così le cose, non stupisce che la letteratura abbia documentato, e continui a documentare, le ricadute determinate dall'attivazione prolungata delle reazioni allo stress sullo stato di salute generale.
L'aumento di glucocorticoidi circolanti, la perdita della loro ritmicità circadiana e l'eccessiva attivazione del sistema nervoso simpatico, costituiscono già di per sé fattori di rischio diretti o indiretti per disturbi ad altissima incidenza, quali obesità ed ipertensione. Prima di arrivare a manifestazioni evidenti, l'attivazione persistente della risposta agli stressor si associa all'insorgere
di MUS, e quando questi fenomeni non siano controllati e curati, il rischio di incorrere in patologie conclamate (solitamente ai danni del sistema più a rischio per lo specifico paziente) aumenterà conseguentemente.
In base alle istanze della comunità scientifica, quindi, i pazienti affetti da MUS andrebbero analizzati attentamente, al fine di precisare la genesi della sintomatologia e porre in essere le strategie terapeutiche più opportune.
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Autore: Dario Boschiero, Alberto Semenzato
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