IPPOCRATE

Ippocrate
Contraria contraribus curentur
. Similia similibus curentur

venerdì

Metamedicina e Pensiero positivo cenni

La medicina cosiddetta allopatica negli ultimi anni è diventata qualcosa di sempre più asettico una pratica che è divenuta sempre più tecnica e sempre meno arte. Si sta dimenticando l'ars medica , cioé quella serie di deduzioni dell'Artista di questa scienza, il medico per l'appunto , che in base ad un analisi oggettiva del paziente deduceva una diagnosi e proponeva, in scienza e coscienza, una cura che fosse il più possibile adeguata ai fabbisogni del singolo paziente; oggi la maggioranza dei medici sono degli scienziati che si basano su delle analisi cliniche per stabilire , in maniera oggettiva sulla base della letteratura scientifica una diagnosi clinica , senza spesso curarsi della semeiotica, gestendo delle terapie, standardizzate , costituite da protocolli internazionali o nazionali estrapolati da studi scientifici in cui si evidenzia, almeno nella maggior parte dei casi di quella patologia, un miglioramento clinico. Certo che per un professionista formato in circa dieci anni di Università tra laurea e specializzazione, deve essere gratificante fare una diagnosi e dare una terapia che qualunque  sprovveduto studente di medicina potrebbe fare. Dicevano due comici che l'arte del medico è tenere il paziente in agonia perché se muore non và più dal medico, se guarisce non và più dal medico.Spesso si valuta l'effetto placebo come un errore o uno sbaglio o addirittura un colpo di fortuna senza comprendere che il corpo può , con pochi input, risolvere situazioni anche molto gravi, si cerca il farmaco per spegnere i recettori di una malattia senza rendersi conto che il cervello, il sistema limbico , le emozioni,possono stimolare l'intero organismo e portarlo alla guarigione. Cosi come esiste l'effetto placebo, è tanto importante quanto sottovalutato l'effetto nocebo; infatti le parole di un medico giudicato una persona autorevole, se dette in maniera errata, possono causare gravi danni : "Signora il suo cancro è allo stato terminale solo un miracolo la può salvare" ; "Peccato che sua moglie è deceduta, sa ci siamo resi conto che il problema, inizialmente era meno grave di quello che pensavamo, non avremmo mai potuto pensare un aggravamento così rapido ..."
Eh sì la parole, le parole sono un strumento molto importante, da qualche parte è scritto "All'inizio fù il Verbo ed il Verbo si fece Luce" il verbo, la parola, ha un grande potere è in grado di sostenere una guarigione e spesso di facilitarla, la terapia del sorriso che spesso viene utilizzata per alleviare i dolori ha grandi riscontri scientifici pur essendo fatta di parole e immagini (Luce). Quindi il Verbo e la Luce sono in grado di sostenere delle guarigioni che con le attuali conoscenze risultano inspiegabili.
I medici dovrebbero conoscere ed attuare delle tecniche psicologiche nel gestire i propri pazienti chiamare il cancro "neoplasia" o " errore nella replicazione cellulare" o semplicemente " il suo corpo si è confuso e gli sembra di essere tornato nell'utero e forma cellule senza senso" "signora non si preoccupi ce la metteremo tutta per aiutarla" è molto meglio che dire " Lei ha un cancro" "il suo corpo si sta uccidendo da solo" " Sta morendo le mancano pochi mesi di vita" " Riportatela a casa perché non ha più nessuna speranza". Eh sì , le parole hanno forza, nella prima serie di affermazioni noi, oltre a essere più gentili doniamo la speranza,e la speranza è una grande forza, molto simile all'amore , dando forza a chi soffre sembra quasi che possiamo togliere forza al nemico che, ricordiamoci , siamo noi a creare con delle suscettibilità genetiche(?) sostenute dalle scorie chimiche, fisiche ed emotive  della vita moderna . Nella seconda serie di affermazioni , si danno sentenze, si toglie spazio alla speranza, tenete conto che il subconscio processa un numero di informazioni impressionanti rispetto alla parte cosciente e razionale, per cui dire ad un qualunque parente che chi ama sta per morire, induce una serie di atteggiamenti che, inconsciamente comunicano all'inconscio del malato la sua sentenza di morte. Bisogna dire una bugia? Eh no, una bugia è comunque un errore , il subconscio l'avverte milioni di momenti prima che la pronunciate e poi, dal punto di vista medico legale si potrebbero avere guai, no a volte basta usare parole differenti e non crude per dire la verità, basta poco che ci vuole. Una cosa molto interessante sarebbe quella di creare un nuovo vocabolario medico che non parli ad esempio di "Tu-mori (tu muori)" ma , ad esempio di "nuove formazioni", "neoplasie" ecc; no "è probabile che lei non ce la faccia" ma " stia tranquillo noi riusciremo ad aiutarla", no "malattia (male a te)" ma " qualcosa da risolvere" . C'è un libro molto interessante che si chiama "Benattia (bene a te)"  che , qualche medico potrebbe leggere per aiutare molta gente . Bene a Tutti. Naturalmente sono gradite altre idee o altre affermazioni positive
,scrivetele sui commenti. Di seguito il link a Benattia